“E’ stato importante imparare l’italiano. Adesso posso andare a parlare con i professori, così aiuto mio figlio a crescere e a stare meglio a scuola”. Questo piccolo frammento di vita quotidiana l’ha raccontato una delle cento mamme immigrate che lo scorso anno hanno partecipato al progetto “Mamme a scuola”: una signora tunisina che ha parlato di una grande conquista, un grande passo avanti per sentirsi a casa e un po’ meno stranieri in una città sempre più multietnica.
Le persone che abitano ad Ancona insieme con gli italiani vengono da centododici paesi del mondo. Sono quasi 11 mila, su un totale di 102.425 abitanti: più del 10 per cento della popolazione. La metà di loro ha un’età compresa tra i 18 e i 39 anni e i più numerosi, in assoluto, sono bambini piccolissimi, che non hanno neanche un anno di vita.
La presenza in città degli immigrati cosiddetti di seconda generazione, i minori arrivati in Italia in seguito al ricongiungimento familiare o perché nati ad Ancona da giovani coppie non comunitarie, è in continua crescita. I bambini nati da coppie straniere ha raggiunto la percentuale annua del 23%. Questo significa che l’assetto culturale ed etnico della nostra città si sta modificando “da dentro”, a partire dai più giovani, che nascono o crescono nei quartieri di Ancona, assimilano il dialetto, vivono gli spazi e si riconoscono nei luoghi che ricordano la storia e le tradizioni della città.
L’integrazione probabilmente sarà inevitabile nel corso degli anni, ma indubbiamente la sfida dell’Amministrazione, per il secondo decennio del 2000, è quella di agevolarla, soprattutto perché a questo processo di recupero di nuove basi di condivisione culturale che permettano di instaurare un vero dialogo tra i numerosi e diversi stili di vita.
Creare queste condizioni significa agire su più fronti, a partire dalla formazione, fino alla garanzia di condizioni di vita dignitose e decorose per tutti: sia in termini di sostegno alle situazioni di maggiore debolezza, sia in termini di sicurezza. Una sfida impegnativa, dunque, che risulta ancora più complessa oggi che la crisi globale è diventata un problema concreto per molte famiglie, italiane e straniere”.
(mio articolo pubblicato su "Il Comune di Ancona" - n.1 2010)
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