di Paolo Paliaga*
Nella prima metà di novembre è cominciato ad Ancona il primo corso videomaker, organizzato nella sede dell'Associazione Nie Wiem e tenuto da me insieme con Massimo Volponi. L'idea del corso è nata a partire dalla giuria di Corto Dorico. Ne faccio parte sin dagli esordi e di corti ne ho visti davvero tanti. E mi sono sempre stupito di quanto bassa sia la percentuale di lavori meritevoli sul totale di quelli inviati a questa rassegna. Basta un dato per spiegare: solo un quarto dei lavori viene preselezionato. Quest'anno, ad esempio, su duecento arrivati ne sono stati preselezionati solo cinquanta. Di questi, pochi erano davvero quelli "proiettabili alla serata finale" e noi membri del comitato artistico abbiamo fatto davvero fatica a decidere quei sette-otto corti da mandare in finale. La verità è che viviamo un'epoca dove una telecamera ed un computer non si rifiutano a nessuno, ma questo non fa delle persone degli artisti, dei comunicatori e tantomeno dei registi. Bisogna avere la mente aperta e la sensibilità accesa per trovare un'idea, semplice e forte allo stesso tempo. E poi bisogna avere la capacità di strutturarla e realizzarla bene. Il difetto principale nella maggior parte dei casi è che latitano le idee. Non ci sono proprio. Dietro il lavoro spesso non c'è un pensiero forte ma più la voglia di apparire, di esserci, di scimmiottare la televisione o il cinema. Io penso che sia apprezzabile se chi si cimenta in questi lavori ha il gusto di giocare a livello visivo, sperimentando. Voler giocare non è affatto, di per sé, un male. E' l'unico modo che abbiamo per sperimentare un'attività. Ma per farsi capire dagli altri e per pensare di essere selezionati ad una manifestazione di carattere nazionale come Corto Dorico bisogna anzitutto avere qualcosa da dire e poi garantire un certo livello qualitativo nella realizzazione dell'opera. Bisogna conoscere le regole, per poi avere il gusto anche di trasgredirle. Invece ci arrivano certi lavori di registi che giocano a fare gli emuli di Tarantino senza averne mezzi e possibilità. Ecco perché il nostro corso: una buona idea iniziale non basta, ci vogliono una valida sceneggiatura che tenga su la struttura narrativa del corto ed una buona realizzazione sotto il profilo della recitazione, fotografia, luci. Tutte cose che vanno imparate. Il corso è diviso in due parti. Le prime otto lezioni approfondiscono la ricerca di una idea valida, i modelli di sceneggiatura prevalenti, le tecniche di sub plot, di costruzione di un dialogo, mentre la seconda parte affonda nella parte visiva e cinematografica: insomma inquadrature, movimenti di macchina, tecniche di montaggio. E' un laboratorio vero e proprio, dove sono dati esercizi agli studenti. In più tutta la classe partecipa per sperimentare quello che si è appreso con un lavoro comune. Inoltre dopo questo corso base ne verrà realizzato, in primavera, anche uno avanzato, dove il livello di approfondimento sarà ancora più elevato. Insegnare è assolutamente una grande soddisfazione. Mi piace la creatività e mi piace condividerla. E' incredibile quanto ti ritorni dagli allievi. E poi nutro il desiderio che un mio studente un giorno possa arrivare ad essere selezionato a Corto Dorico. Sarebbe per me davvero una grande soddisfazione! Per tutte le informazioni sui corsi video maker si può fare riferimento al sito http://www.paolopaliaga.com/ , dove presto sarà online anche un piccolo manuale per diventare video artista.
* docente al corso per videomaker organizzato nella sede dell'associazione Nie Wiem
* docente al corso per videomaker organizzato nella sede dell'associazione Nie Wiem
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