Siena è la provincia italiana in cui si vive meglio. L'ho letto, proprio di ritorno da un piacevole viaggio a Siena, dall'annuale 'Rapporto sulla qualità della vita' di Italia Oggi, realizzato da Augusto Merlini e Alessandro Polli del dipartimento di Teoria economica e metodi quantitativi per le scelte politiche dell'Università La Sapienza di Roma. L'indagine si basa su parametri quali affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, servizi, tempo libero e tenore di vita e, a pate il dato positivo della provicia toscana, evidenzia un netto peggioramento della qualità della vita nelle province italiane, in particolare nell'area del nord ovest, dove la situazione appare crollata da un anno all'altro.
Quest'anno in 55 su 103 province la qualità della vita è risultata 'scarsa' o 'insufficiente': il peggiore dato degli ultimi 6 anni. A fronte di una sostanziale stabilità della situazione nel nord est, centro e Mezzogiorno, assistiamo ad un vero e proprio crollo del nord ovest, dove ben 12 province, contro le 3 dello scorso anno, sono state giudicate 'scarse' o 'insufficienti'. La qualità della vita è invece 'buona' o 'sufficiente' in gran parte delle province dell'arco alpino centrale e orientale, della pianura padana e dell'appennino tosco emiliano, con propagazioni ormai consolidate verso Toscana e Marche.
Per quanto riguarda Ancona, si registra una eccellenza nel settore "tempo libero", in cui il capoluogo marchigiano si distingue per l'offerta di palestre, accanto a Firenze, provincia che conta il maggior numero di associazioni, Sondrio che eccelle per i cinema e Parma per le librerie.
In generale, tra i dati più interessanti va segnalato che tra le prime 22 posizioni si troviamo solo 4 province del nord ovest (Cuneo, Aosta, Mantova e Sondrio), 14 province del nord est (Trento e Bolzano rispettivamente seconda e terza classificata, tutte le province venete ad eccezione di Treviso e Venezia, più tutte le province dell'Emilia Romagna ad eccezione di Piacenza e Rimini) e 4 province dell'Italia centrale (Siena, Firenze e Grosseto in Toscana, Perugia in Umbria). La maglia nera nella classifica spetta invece ad Agrigento, preceduta da altre due province del Mezzogiorno, Enna e Napoli. Per quanto riguarda i centri urbani, si registra un lieve peggioramento nelle città dell'Italia settentrionale, un netto miglioramento per Roma e una situazione essenzialmente statica per Napoli. Da sotolineae anche il fatto che Torino cede 12 posizioni e scivola al 50° posto nella classifica generale, evidenziando del resto una debolezza che caratterizza tutto il nord ovest. Milano si attesta sulle stesse posizioni dello scorso anno, passando dal 29° al 31° posto, mentre Roma guadagna ben 29 posizioni in classifica e passa dal 58° al 29° posto. Napoli, infine, si mantiene su posizioni di coda, passando dal 102° al 101° posto.
Mie fonti: Adnkronos; Repubblica.it
Nella foto: i miei figli in Piazza del Campo - 6 dicembre 2008
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