Una mia amica, ex maestra elementare, mi ha raccontato questa bella storia, che trascrivo, sintetizzandola un po':
"1958/61 - 2008 - COLLEMARINO: IL MIO QUARTIERE"
Di ritorno da Bari, dove ho insegnato per un solo anno con l'assegnazione provvisoria per la nascita di Antonella, Nicola ed io ci trovammo di nuovo ad Ancona.
Mio marito prese possesso del suo ufficio in Procura Generale ed io ebbi il trasferimento a Numana... ma la nostra casetta al centro di Ancona e tanti comfort non l'avevamo più.
Disperatamente cercavamo un nuovo appartamento, ma incontrammo tante difficoltà. Intanto eravamo a Jesi ospiti della mamma, quando l'incontro di mio marito con il suo amico (cui avevamo lasciato il nostro nido il giorno che da Ancona ci eravamo trasferiti a Bari) cambiò tutto...
E mi ritrovai al C.E.P. .
Furono duri i primi tempi per ambientarmi in un quartiere che allora non godeva di tanta buona fama... ma, quando fui nella mia aula, tra i miei alunni, e conobbi le loro famiglie, il mio sorriso ritornò insieme alla mia serenità.
Per venti anni sono stata la seconda mamma dei miei alunni. Quanto tempo! Si dice "quanta acqua è passata sotto il ponte!". Sì, alle volte limpida, altre limacciosa, ma sempre vissuta con passione. La scuola fu per me la mia casa... e, con il ricordo di tante care colleghe, sono ancora qui, nel mio quartiere, tra la mia gente, che non vorrei mai lasciare.
Collemarino, quando vi sono venuta ad abitare con la mia famiglia, era un quartiere squallido, non avevamo neppure la chiesa, le strade erano ancora "inzaccherate" e gli abitanti, venuti da ogni parte della provincia e dal Sud, non si erano ancora amalgamati; poi, piano piano si trasformò, grazie anche al nostro parroco, don Riccardo, che inventava insieme alla Circoscrizione, tante feste, sempre accompagnate dalla banda di Casteferretti: il Carnevale con carri e maschere, il balcone fiorito, le corse con i gokart. Avevamo anche il cinema all'aperto, per goderci gli spettacoli d'estate.
Mancava una cosa molto importante: non si conosceva l'educazione civica. Noi insegnanti abbiamo cercato d'inculcare negli animi dei piccoli l'importanza del rispetto della cosa pubblica: cosa nostra. Quelle lezioni non sono andate a vuoto, perché oggi il quartiere rispecchia una maturità confortevole, anche se qualcuno non vede e non vuole vedere che per buttare carte e bottiglie ci sono degli appositi contenitori.
I miei alunni sono cresciuti, sono genitori ed alcuni già nonni. Ma credetemi, quando mi capita d'incontrarne qualcuno l'abbraccio con affetto: per me è sempre il piccolo scolare che tengo nel mio cuore!
Anche il quartiere è cresciuto, non ci manca nulla: siamo ben collegati con il centro della città e con la vicina Falconara, che il lunedì mattina accoglie tante signore che vanno al mercato...
Ho detto che non ci manca nulla... ma non è proprio così... . Forse attualmente siamo carenti nei servizi sanitari: è cresciuto il quartiere... ma anche l'età degli abitanti, che hanno bisogno di essere seguiti e confortati con cure appropriate per alleviare i dolori... "romantici". Speriamo che presto qualcuno si accorga di questa mancanza e di questa lacuna e possa sopperire con personale qualificato. Saremmo tutti riconoscenti, con meno lagne e meno lamenti. Grazie.
50 anni compie Collemarino, tante brave persone non ci sono più (dopo morti siamo tutti bravi), ho perduto anche alcuni miei alunni...
Oggi il mio quartiere è ornato da tanto verde e nel bel "Parco degli Ulivi" una pista accoglie ragazzi di ogni età, che si rincorrono e si esibiscono in esercizi di equilibrio sui pattini, mentre i più piccini vanno con i loro tricicli, seguiti dagli sguardi attenti delle loro mamme. La pista è stata completata da un bel palco, che sicuramente ci sarà utile. Un magnifico Palazzetto, rimesso tutto a nuovo, ospita sportivi di ogni disciplina.
Anche il campo sportivo è sempre a disposizione delle squadre che debbono allenarsi per essere pronte al affrontare la partita della domenica. Noi abbiamo il "Collemar", formata da giovanissimi.
Queste strutture che la Circoscrizione e il Comune hanno dato al quartiere sono di valido aiuto ai giovani, e di sostegno per le persone anziane. Molte signore ne approfittano, seguite da valide insegnanti, per l'ora della ginnastica.
Le scuole, dal nido alle elementari, sino alle medie, accolgono gli alunni, che lasciano il quartiere solamente al termine della terza media, per proseguire ognuno la strada scelta.
E quel quartiere, nato sotto una non bella nomea, ha saputo dare dottori, professionisti ingegneri e dei bravi operai. Io ne sono fiera.
La posizione collinare ci dona un'aria buona, il mare è tutto nostro. Palombina ci offre nella sua spiaggia varie attrazioni e i ristoranti lungo il litorale sanno prepararci dei succulenti manicaretti.
Amo questo mio quartiere perché ho trovato tante care persone che mi hanno dato soddisfazioni nel mio lavoro, e affetto. E' bello volerci bene nel rispetto reciproco: è la nostra storia che ci unisce e ci qualifica.
La maestra Anna Cagnetti
la foto è dell'archivio dell'ufficio Stampa del Comune di Ancona
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