Il grande imprenditore fabrianese della carta Giambattista Miliani (1856- 1937 ), per i suoi concittadini il “Sor Titta”, è il protagonista dell’ultimo libro di Bruno Bravetti, giornalista, ex capo di gabinetto e capo ufficio stampa del Comune di Ancona. Il libro si intitola “Giambattista Miliani (1856-1937) imprenditore, uomo politico, alpinista, speleologo, ambientalista, viaggiatore” (edizioni “affinità elettive”) e racconta la vita dell’uomo “dei due secoli”, vissuto a cavallo fra i prodromi della nascita dell’unità d’Italia e il 1900, epoca delle grandi conquiste, ma anche delle rovinose dittature.
Miliani nasce nel cuore dell’Appennino, la montagna dalla quale matura i tratti culturali e le radici umane e spirituali, per diventare cittadino del mondo, all’instancabile ricerca di esperienze nuove, siano esse la conquista di una vetta o lo studio una lontana civiltà, la formula chimica per una lavorazione innovativa della carta o la ricerca di tecniche per sviluppare l’agricoltura.
Sfogliando le pagine del libro di Bravetti si impara a conoscere un protagonista del territorio marchigiano, la cui vita è stata profondamente radicata nella sua città, tra la sua gente, nella sua fabbrica, della quale cominciò a occuparsi nel 1890. Una fabbrica che, partita con circa duecento operai, alla sua morte, nel 1937, Miliani lascia trasformata in società per azioni con milleduecento dipendenti.
“Miliani – spiega Bravetti – fu un moderno imprenditore agricolo, pioniere dell’ambientalismo, speleologo e alpinista, attivo nel C.A.I. e nella “Pro montibus et silvis”.
Fu deputato e si batté per il diritto allo studio, per il diritto di voto alle donne e dimostrò, nel corso della sua vita politica e personale, una costante attenzione agli ultimi. Nel centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia Giambattista Miliani è , certamente, fra i protagonisti da non dimenticare”.
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