domenica 30 maggio 2010

DENNIS HOPPER MASTERPIECES

"Che c'è di male nella libertà? La libertà è tutto. Ah sì, è vero: la libertà è tutto, d'accordo... Ma parlare di libertà ed essere liberi sono due cose diverse. Voglio dire che è difficile essere liberi quando ti comprano e ti vendono al mercato. E bada, non dire mai a nessuno che non è libero, perché allora quello si darà un gran da fare a uccidere, a massacrare, per dimostrarti che lo è. Ah, certo: ti parlano, e ti parlano, e ti riparlano di questa famosa libertà individuale; ma quando vedono un individuo veramente libero, allora hanno paura" (Easy Rider - Dennis Hopper e Jack Nicholson).

Ieri è morto a 74 anni Dennis Hopper. Era da tempo malato di cancro alla prostata e l’ultima immagine che il mondo ha di lui è quella di un vecchio signore magrissimo, sorriedente anche se debilitato dalla malattia, alla cerimonia per consegna della stella sulla Hollywood Walk of fame nel marzo 2010. Ultimo fotogramma di una pellicola che si comincia girare negli anni ’50 del Novecento, con scene che, via via, rimangono impresse nella memoria collettiva.
E' stato autore e interprete del film manifesto degli anni Sessanta: Easy Rider, ma quando Dennis Hopper raccontava l'america hippy in questo  film, che ha segnato il suo esordio dietro la macchina da presa (1969), si era già fatto notare quindici anni prima come "ragazzo ribelle" in Gioventù bruciata con James Dean (1955) e in Il gigante (1956) e Johnny Guitar (1954).


Come regista ricordiamo Out of the Blue (1981), Colors (1987), The Hot Spot (1990).
Come attore: L'amico americano (1977) di Wim Wenders, Apocalypse Now (1979) di Francis Ford Coppola, Velluto blu (1986) di David Lynch, Il cuore nero di Paris Trout (1991) di Stephen Gyllenhaal, Una vita al massimo (1993) di Tony Scott, Speed (1994) di Jan de Bont, Waterworld (1995) di Kevin Reynolds, Basquiat (1996) di Julian Schnabel, Space Truckers (1996) di Stuart Gordon, Blackout (1997) di Abel Ferrara, La terra dei morti viventi (2005) di George A. Romero, Palermo Shooting (2008) di Wim Wenders.



Qui potete leggere una sua biografia.

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