Lavoro al secondo piano del Comune di Ancona, il piano nobile, quello del sindaco. Vi si accede da uno scalone, poi si entra in un corridoio a elle, che si chiude con un portone, che si apre su un pianerottolo, dove c'è un altro portone, che porta all'Ufficio notifiche.
L'Ufficio notifiche è quel posto dove ti devi recare quando a casa ti arriva una cartolina un po' anonima che ti avverte di andare a ritirare in Comune una comunicazione che ti riguarda. La cosa sa di multa, di sanzione, ti mette in agitazione.
Forse è per questo che la gente perde un po' la testa.
Il mio ufficio è quasi alla fine del corridoio a elle. All'inizio c'è un cartello, nero e angosciante, con una freccia che ti invita a proseguire, sotto la scritta UFFICIO NOTIFICHE.
Una freccia uguale, con la stessa scritta, sta alla fine della prima asta della elle, un'altra è appesa a metà della seconda asta, un'ultima è prima del portone che dà sul pianerottolo dell'Ufficio notifiche. Non si può sbagliare. Per arrivare all'Ufficio notifiche basta seguire la freccia, che ti guida pedissequamente lungo il cammino. Ma non c'è niente da fare: ogni giorno almeno un paio di persone si affaccia con la faccia preoccupata alla mia porta e chiede: "Scusi, l'ufficio notifiche?", il più delle volte agitando la fatidica cartolina. Io e le mie colleghe ormai abbiamo affinato il messaggio: riusciamo a spiegare tutto con pochi gesti e poche, sintetiche parole. E cerchiamo anche di fare la faccia rassicurante: "Non si preoccupi, sarà una cosa da niente... niente di grave!".
Per un po' ho creduto che forse la gente, trovandosi di fronte a un portone chiuso, pensa a un errore e allora viene a chiedere.
Ma non è così, ora ne sono certa. La cartolina dell'Ufficio notifiche mette davvero in agitazione un sacco di gente e le persone, appena entrano in Comune, si precipitano nel primo ufficio che incontrano, impazienti di capire quale sorte avversa si sta per abbattere sulle loro teste. Ne sono certa da quando, qualche settimana fa, al primo piano (Ufficio edilizia scolastica) sulla porta è apparso un cartello scritto a penna con calligrafia spazientita. Il cartello diceva più o meno così: QUESTO NON E' L'UFFICIO NOTIFICHE - RIVOLGERSI AL SECONDO PIANO.
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