Spigolatura: nel corso della mia intervista ad André Martinet, che in questi giorni sto rivedendo e pubblicando, sia qui sia sul blog di scritturebrevi, a un certo punto il linguista fa cenno al linguaggio dei non udenti e dice: "La lingua è l'articolazione di ciò che noi vogliamo dire in una serie successiva di espressioni in sequenza. Perché una sequenza? Perché parliamo. Quando usiamo la voce deve per forza esserci una sequenza. Il linguaggio dei sordi è interessante perché in quel caso abbiamo una doppia articolazione, ma, per la natura del mezzo che essi usano per comunicare, il concetto di sequenza non è necessario. Queste loro espressioni, che corrispondono ai nostri fonemi, sono contemporanee, perchè loro usano le mani, la mano destra, la sinistra, il viso, la posizione del corpo, ogni cosa. E' diverso".
E così, come dice, anzi mima, Daniele Silvestri in questo video, "a bocca chiusa, le idee vanno avanti insieme, anzi... lo stesso".
Il periodo storico è decisamente diverso dal nostro, perché Martinet poi aggiunge: "E' interessante studiare quella lingua, per renderci conto di che cosa sia effettivamente la nostra lingua normale". Con la sua analisi diacronica Martinet arriva a teorizzare che la lingua, in quanto strumento di comunicazione, è un sistema molto più ampio e complesso di come tradizionalmente lo si concepisce. Ecco perché le parti del discorso nella sua costruzione teorica non hanno una corrispondenza biunivoca con la loro forma, ma solo con la loro funzione. "Molti linguisti americani - diceva - direbbero che la /-s/ di /books/ non è lo stesso morfema della /-n/ di /oxen/. Hanno ragione, perché morfema fa riferimento alla forma e, quindi, la parola morfema non va bene. Ed è ridicolo insistere con la nozione di forma nel caso dei morfemi, che sono unità significative, perché, quando hai una unità significativa, l'importante è il significato e non la forma".
La tecnologia Internet diventa pubblica proprio nel 1993, anno di questa intervista con André Martinet. La nascita del web risale al 6 agosto 1991, giorno in cui Tim Berners-Lee mise on line su Internet il primo sito. Inizialmente utilizzato solo dalla comunità scientifica, il 30 aprile 1993 il CERN decide di rendere pubblica la tecnologia alla base del web. Agli stessi anni risale, inoltre la nascita degli sms: il primo sms della storia è stato inviato dall'ingegnere britannico Neil Papworth il 3 dicembre 1992 da un computer ad un cellulare sulla rete Gsm Vodafone. Il testo del messaggio era "MERRY CHRISTMAS". Il primo SMS da cellulare a cellulare invece venne inviato all'inizio del 1993 da uno stagista della Nokia.
La teoria di Martinet, dunque, non aveva il supporto di tutta la storia successiva, che ha visto la scrittura trasformarsi progressivamente da un mezzo di comunicazione prevalentemente grafico a un mezzo multimediale: grafico, pittorico e in qualche caso anche acustico, molto più vicina alla comunicazione verbale, che non si è mai servita solo delle parole, ma, in parallelo, anche di altri linguaggi, primo tra tutti quyello del corpo. Gli anni '90 del '900 erano il periodo in cui le persone scrivevano poco e leggevano meno. Oggi, proprio grazie ai nuovi media e ai nuovi sistemi, la scrittura come mezzo di comunicazione è tornata nell'uso comune, soprattutto delle nuove generazioni.
Eppure la teoria di Martinet, grazie all'analisi diacronica, coglie un aspetto che oggi è fondamentale: la lingua è funzionale alla comunicazione e la segmentazione della lingua in unità significative non può essere fatta in via esclusiva in base alla forma di queste ultime, ma in base al loro significato.
E', di fatto, il viatico per le scritture brevi, che assurgono a espressioni del tutto autorevoli delle rispettive lingue, in quanto assolvono al compito principale della comunicazione, inglobando in sé una dimensione che per lungo tempo era stata dimenticata nelle lingue definite normali: quella della multiformità e della contemporaneità delle espressioni.
Anche: http://www.scritturebrevi.it/2013/03/13/andre-martinet2-aboccachiusa/
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